Resoconto della prima assemblea @MondoMangione 29 Settembre 2025
Non siamo tantə, ma c’è fomento e molta voglia di parlarsi: il processo da riattivare subito è il dialogo tra le diverse componenti, dentro e fuori la scuola. Quindi dobbiamo allargarci includendo studentə, genitori, docenti, altre figure della scuola e della città.
A prescindere delle divergenze politiche, nella scuola manca uno spazio di dialogo tra tutti i soggetti - dalla gestione di ciò che avviene nei cessi fino alle dirigenze - in cui sia possibile un confronton al di fuori di ogni dinamica di potere, uno spazio sicuro di dialogo e di crescita. Si decide che anche la prossima assemblea di ESC si terrà in un luogo pubblico diverso dalla scuola, affinché anche il contesto favorisca la libera espressione e un confronto tra pari.
Circa la componente studentesca: l’attivazione è minima, spesso non conoscono (perché non ne hanno mai fatto esperienza) forme di aggregazione assembleari, né i loro diritti (come lo Statuto delle studentesse e degli studenti), agognano l’autogestione, alla scuola associano sentimenti di noia e sofferenza. Tenteremo la mossa di Instagram per intercettare il segmento demografico giovanile. La prossima assemblea andrà fatta alle 14.30/25.00 per favorire la partecipazione di chi abita lontano; al chiuso perché presumibilmente farà freddo.
Idee da processare nel frattempo:
- Cosa significa costruire uno spazio sicuro e inclusivo per discutere di scuola e dintorni?
- A Siena c’è un divario sociale ed educativo enorme, e quando se ne parla vengono fuori sempre le stesse banalità, mai proposte furbe. Conosciamoci piuttosto. Organizziamo dei tour pomeridiani (con merenda) tra le scuole della città? Facciamo incontrare quelli che certa stampa addita come delinquenti con gli studenti con la media del 9? Questo è un obiettivo prioritario: far incontrare ragazzə di scuole diverse. Un obiettivo che risponde a un bisogno sociale e pedagogico, avvertito dai docenti ma anche dagli studenti. L’idea di fare incontri diffusi e itineranti puà riuscire lì dove i muri delle diverse scuola non arrivano.
- In classe e negli organi collegiali si fa un sacco di burocrazia e non viene mai fuori l’anima. ESC vuole esplorare insieme alcune domande: Quali relazioni vogliamo a scuola? Cosa significa democrazia e come la esprimiamo a scuola? A queste due domande è possibile dedicare i due primi incontri, tra studenti e docenti.
- A scuola si deve stare bene, diamine.
- Le ripetizioni private sono una piaga, sotto ogni punto di vista. Potenziare le relazioni di mutuo aiuto.
- “A Gaza non c’è più nemmeno una scuola”. Ci buttiamo disarmatə ma decisə in questa controversia. Ieri l’Ucraina, oggi il Medio Oriente, domani purtroppo saranno altre guerre. Non è questione di “quale parte” tifare, ma di mantenere aperto uno spazio pacifico di discussione.
- “Maranza” è un neologismo terrificante nell’origine e negli usi, dobbiamo esaminarlo e discuterne di più.
- Si osservano da più parti forme di repressione più o meno subdola. Prendere parte, discutere e contestare pacificamente sono non solo diritti di chiunque, ma pratiche da esercitare soprattutto nella scuola.
Questione spazi: Da un lato sarebbe interessante “ribaltare” la scuola nei tempi in cui non c’è lezione (pomeriggio/sera) per farci laboratori, incontri, assemblee, feste, musica… Dall’altro ci sono tante attrattive “fuori” da scuola: Corte dei Miracoli, Fortezza, Pendola (sia l’ex-istituto che il cinema), università, SMS, Papesse… E poi c’è il Petriccio/Acquacalda, con un sacco di impianti sportivi, tra cui quelli più ganzi (pista BMX, skate-park, torre da arrampicata) che sono inutilizzati; associazioni del quartiere vogliono prenderle in gestione, ci sono piazze frequentate dai giovani e progetti con giochi di ruolo e da tavolo, il CAG (Centro Aggregazione Giovanile), MondoMangione, e ci fanno pure i contest di hip-hop e breakdance.
Si ragiona anche della possibilità di valolizzare i quartieri coinvolgendo le scuole. Un esempio è il quartiere Petriccio, le cui vie centrali sono intitolate a pittori senesi, e che potrebbe essere arricchito grazie a una collaborazione con il liceo Artistico.
Questione trasparenza, comunicazione e orizzontalità: ESC ha un sito, una pagina Facebook, un profilo Instagram, un gruppo su WhatsApp e uno su Jabber. Come gruppo non abbiamo una identità chiara né contorni netti, ma va bene. C’è voglia di fare ma bisogna organizzarsi, continuamente. Se qualcuno vuole aiutare con la manovalanza (grafica, comunicazione, coordinamento, organizzazione) è benvenutə e si faccia avanti!